Sci per bambini

 

Lezioni di sci per bambini - Morzine

Pietro M. Dalmasso
+33(0)607933550
pietro.dalmasso@monaco.mc

 

A che età iniziare a sciare?

È impossibile rispondere alla domanda basandosi sole ed esclusivamente sulla età anagrafica di un bambino.

È necessario prendere in considerazioni un complesso numero di fattori di carattere fisico e psichico molto differenti fra bambino e bambino (anche della stessa età). Questi elementi sono determinati da caratteristiche genetiche, da doti innate e dalla esperienza motoria pregressa accumulate fin dalla nascita.

Va ricordato che a livello muscolo-scheletrico non esistono controindicazioni. Il bambino è dotato di una eccezionale elasticità (muscolo-scheletrica) e sopporta con naturalezza lo stress fisico-sportivo delle posizioni insegnate fin dalle prime discese sulla neve (posizione dello spazzaneve). Il bambino accetta e tollera le cadute con naturalezza senza conseguenze di traumi in gran parte dei casi.

Armando Calzolari, responsabile Unità Operativa Complessa di Medicina e Cardiorespiratoria e dello Sport (Dipartimento di Medicina Pediatrica – Ospedale Bambin Gesù di Roma) afferma che un bambino fra i 3 e 4 anni è idoneo per iniziare a sciare. Il gesto tecnico dello sci, nonostante sia complesso, è basato sull’equilibrio e stabilità, non sulla forza fisica.

A differenza degli adulti, i bambini sono avvantaggiati da un baricentro (centro di massa) molto basso, vicino
al terreno.

Da punto di vista fisico lo sci sviluppa l’agilità, la coordinazione neuro-motoria e equilibrio; a livello
caratteriale infonde fiducia nelle proprie possibilità.

Come deve comportarsi un maestro di sci?

Studi e statistiche rivelano che i 2/3 degli allievi che prendono lezioni di sci a Morzine sono bambini. Oggi, le
competenze tecniche - pedagogiche non sono più sufficienti al moderno maestro di sci per la progressione di un giovane allievo sulle piste.

È l’esperienza sul campo che insegna come il maestro debba rappresentare la figura di riferimento in grado di sostenere il bambino nel superare le paure, il distacco dai genitori e il forte senso di inadeguatezza durante le prime lezioni di sci a Morzine. Il maestro ha il compito di capire le esperienze pregresse, cogliere le difficoltà e aiutarlo a superarle.

Negli allievi più giovani, imparare a sciare non è soltanto una esperienza sportiva nuova, ma un momento di crescita personale, di emancipazione e di socializzazione: per questo oggi il maestro di sci è anche educatore.

Al maestro non è richiesta solo la concentrazione nell’esecuzione di una tecnica o un esercizio propedeutico, è richiesto di costruire un’esperienza di apprendimento che tenga in considerazione i tempi e i ritmi di ogni bambino.

Il fattore chiave per l’apprendimento delle tecniche dello sci è la motivazione e passa attraverso il gioco.

Giocando infatti, il giovane allievo imparerà a stare in piedi sulla neve, a camminare, calzare gli sci e scivolare, a rallentare, a curvare, a fermarsi, etc.; apprendendo le tecniche gradualmente, senza pressione.

Quindi, il vero challenge è far incontrare i concetti didattici, la competenza del maestro e la motivazione del bambino. Un bravo maestro sarà in grado di mantenere alta la motivazione, l’impegno e l’entusiasmo durante tutto il percorso di apprendimento, con o senza gli sci ai piedi.

L'approccio tiene conto dell’età del bambino in misura minore rispetto alle abilità manifestate. Durante le mie lezioni di sci propongo sempre esercizi di livello adeguato. Bene inteso, l’età è un fattore determinate più per calibrare il linguaggio e proporre l’esercizio, più che la scelta degli stessi.

Prima dei 5 anni

Durante i primi anni dell’infanzia il bambino tende a giocare in modo individuale.

La concentrazione è rivolta su sé stesso e i giochi intorno a lui servono per soddisfare i suoi bisogni fondamentali. Non sempre accetta di fare parte di un gruppo o essere affidato ad un adulto al di fuori dei genitori o parenti.

Un bambino nato è cresciuto in un nucleo familiare molto protettivo tenderà ad esasperare e ingigantire ogni situazione nuova e sconosciuta invocando la presenza del genitore.

È inappropriato riprendere e sgridare il bambino per la scarsa collaborazione durante la lezione di sci. Il giovane allievo associa la lontananza dal genitore come un abbandono e, pertanto, il maestro di sci deve trasmettere serenità, entusiasmo e sicurezza. Inginocchiarsi e togliersi gli occhiali è opportuno per parlare al bambino e farsi raccontare qualcosa di sé, ciò che gli piace e interessa.

Il sorriso è assicurato!

Il maestro può stuzzicare l’interesse del bambino con vari supporti per l’insegnamento: un cerchio rosso, una clavetta arancione, una corda gialla e immaginare giochi di ruolo. Morzine e Les Gets mettono a diposizione delle aree ricreative di primissimo piano: la pista dei pinguini e quelle degli indiani. Veri e propri Fun Park, parchi giochi sulla neve, appositamente abbelliti con immagini, figure e musica.

 

Skiing for children

 

I fun park sono luoghi sicuri e colorati che richiamano il mondo della fantasia; l’allievo impara a sciare con il gioco. Al suo interno il bambino non vive solo un’esperienza didattica ma anche socializzante e impara a far parte di un gruppo: quello degli indiani!

In questa fascia di età non bisogna aspettarsi miglioramenti esagerati. Il bambino impara nuovi gesti motori, muoversi con gli sci ai piedi o scivolare su una pista verde per esempio, che andranno ad arricchire il suo bagaglio di esperienze.

Non bisogna bruciare le tappe, al momento opportuno il bambino farà sensibili passi in avanti. “Lascia ai bambini i loro tempi, le montagne sono sempre li ad aspettarli, anche l’anno dopo” (fonte Collegio Regionale Maestri di Sci Valle d’Aosta).

Come si svolge una lezione?

I bambini più piccoli, fra i 3 e 4 anni, richiedono una certa attenzione perché non sono in grado di gestirsi da soli.

È consigliabile prendere una lezione di sci individuale a Morzine per assecondare le diverse esigenze. Dai 5 anni possono frequentare lezioni di sci collettive e interagire con i loro coetanei.

La moderna didattica dello sci è ben precisa e prevede un approccio semplice e graduale.... senza sci ai piedi!
Nei primi momenti il bambino impara a camminare sulla neve, poi a muoversi con uno sci solo, poi con due per sentire gradualmente l’attrezzo che si muove sotto i piedi.

I genitori devono essere nelle prossimità della lezione?

Consiglio di rimanere nelle prossimità della lezione per scattare qualche foto o video ma non nel campo visivo del bambino per evitare che si distragga o altro. Chiedo ai genitori il recapito telefonico per eventuali necessità e per un loro celere intervento.

Tra i 5 e i 7 anni

In questa fascia, il bambino percepisce le varie parti del loro corpo e migliora i riferimenti spaziali come “dentro” e “fuori”, “sopra” e “sotto”, “destra” e “sinistra”.

L’allievo è in grado di alzare la mano destra o indicare la gamba sinistra. Tuttavia, la capacità di orientarsi nello spazio di una pista a Morzine rimane ancora a un livello inferiore, insufficiente. È consigliabile indicare di “andare verso la seggiovia”, “andare al bar” che “girare a destra”.

Il bambino non è in grado di intuire la scansione del tempo, fatica a capire il significato di un’ora di lezione.
Indicando il numero delle piste ancora da svolgere aiuta a immaginare il passare del tempo e allenta la tensione.

La socializzazione e la capacità motoria incominciano a diventare più evolute. Il giovane allievo gradisce essere coinvolto in giochi di gruppo e attività collettive. Tali attività prevedono il confronto con coetanei anche più grandi. Se l’attività è di interesse e lo gratifica, è in grado di stare attento anche se la concentrazione rimane ancora piuttosto limitata nel tempo.

Possiede buona fantasia, immaginazione e la capacità di simbolizzare. L’allievo è in grado di costruire un mondo fantastico nel quale dare vita (immaginazione) ai propri desideri e volontà.

L’utilizzo di personaggi immaginari (cartoni animati, narrazioni, fiabe, storie, etc.) permette al bambino di staccarsi dalla realtà e consentire di soddisfare i suoi sogni. Il maestro può sfruttare queste peculiarità dell’età per trasformare una lezione di sci a Morzine in una grande avventura nel magico mondo degli indiani del bosco. Il maestro funge da mediatore fra il sogno e la realtà.

Ora, il bambino desidera muoversi sulla neve, imparare a sciare perché volenteroso di incontrare i suoi personaggi preferiti. Il maestro di sci, tramite l’uso della didattica semplificata, rende possibile l’apprendimento facile e intuitivo: giocare per riuscire.

“Il maestro è colui che insegna le scorciatoie dell’apprendimento” (facilitatore) (fonte Lo Sci per i Bambini,
testo Italiano dello Sci).

Quale è il problema principale nell’insegnare ai bambini?

Come visto in precedenza, è necessario entrare nel loro mondo in punta di piedi. Incominciare a dialogare da subito, appena conosciuto, all’inizio della lezione con domande semplici e calme. Sedersi davanti al bambino può essere una soluzione; in tal modo, a volte, è più propenso all’attenzione e al dialogo.

Meglio affidarsi a un maestro o una maestra?

Non c’è differenza, è bene trovare il maestro di sci giusto!

Il maestro giusto è quello che parla la medesima lingua del bambino, in Inglese, Francese, Italiano o Spagnolo etc, in modo tale da saper cogliere stati sentimentali e necessità.

Tra i 7 e i 10 anni

In questa età si entra nella fase “d’oro” della motricità. Il bambino è in grado di rappresentare mentalmente il proprio corpo, comincia a capire i concetti tecnici dello sci ed è attratto da giochi pre-sportivi.

Il maestro pone domande specifiche sulla tecnica e sul gesto motorio: “Come cambia la tua sciata su questa pista rispetto a quella precedente?”, “Come sono le tue ginocchia sulle gobbe?” Questo confronto aiuta l’allievo a sentirsi padrone delle proprie azioni ed emozioni e consapevole delle proprie competenze tecnicoatletiche.

Solitamente in questa fase d’età il bambino passa da principiante a un livello medio, scopre la possibilità di divertirsi scendendo una pista di Morzine. Il gioco, come veicolo dell’apprendimento, è meno importante.

L’allievo è interessato e motivato ad apprendere le tecniche, come sciare sulle gobbe per esempio. In questa fase il maestro deve fissare degli obbiettivi, lanciare nuove sfide, che siano alla portata del ragazzo e che stimolino a progredire velocemente.

Le lezioni devono essere una continua scoperta della stazione di Morzine, sciando su nuove piste, facilitando
qualche curva in neve fresca e nelle gobbe, in modo tale da entusiasmare l’allievo e perfezionare la coordinazione motoria generale.

Altro aspetto importante è la socialità. Il ragazzo impara a sciare in un gruppo dove, a volte, si creano dinamiche molto vivaci. È evidente come la figura del maestro, anche in questo caso, vada oltre le competenze tecniche dell’insegnamento dello sci e assuma una valenza educativa di notevole spessore.

Pre-adolescenti e adolescenti

La fase adolescenziale è critica nella crescita di un ragazzo: tutti i concetti e le conquiste precedenti sono messe in discussione. Il giovane si trova nella scomoda posizione di scegliere cosa essere e cosa diventare.

Verso i 10 e 12 anni il ragazzo vive momenti di difficoltà, crisi d’identità, scarsa motivazione nel continuare il percorso formativo sugli sci.

L’evoluzione psico-motoria e socio-affettiva si differenzia molto a livello sessuale e individuale. Una rapida inadeguatezza. Il ragazzo può soffrire di disagi per rapporti familiari turbolenti, sofferenze scolastiche e per tensioni nel gruppo dei coetanei.

Il maestro deve percepire le tensioni che si manifestano tramite le parole o con il linguaggio del corpo e prevenire l’abbandono dello sport. Il ragazzo ha bisogno di essere rincuorato tramite una frase incoraggiante, una battuta, una nuova esperienza stimolante e affidargli nuove responsabilità all’interno di una classe di sci.

La coordinazione, la capacità di percezione e il rapporto fra leve e forza sono in netto miglioramento nella fase adolescenziale. Il giovane allievo apprende gesti motori e nuove tecniche molto velocemente, pronto per approfondimenti sulla tecnica e per proposte multilaterali. È consigliabile indottrinare l’allievo a diverse tipologie di piste per accrescere il suo bagaglio d’esperienza.

In effetti, per variare il tipo di pista e l’esperienza di una giornata sugli sci, l’allievo può sperimentare il freeride.

Il maestro deve tenere ben presente le caratteristiche individuali e la giovane età di ogni allievo e intraprendere percorsi in fuori pista con la gradualità e la cautela del caso.

L’avvicinamento alla pre-agonistica è molto stimolante in alcuni ragazzi. Il ruolo del maestro di sci è centrale per delineare le linee guida per vivere e apprezzare la montagna e nel modo più congeniale per ogni singolo individuo.

Come scegliere l’abbigliamento per il bambino?

Sappiamo come i bambini amano la montagna e attendono con impazienza l’arrivo del freddo e della neve a Morzine. Indossare i capi giusti e partire all’inseguimento del divertimento e della spensieratezza di una facile discesa sugli sci con il maestro nella stazione di Morzine.

Spesso mi viene chiesto come vestire un bambino di 5 anni per andare a sciare; quale sia l’abbigliamento più adatto.

Il bambino è fisiologicamente molto diverso da noi e soprattutto dal punto di vista etero-termico: la capacità di mantenere la temperatura corporea rispetto a quella circostante. I bambini hanno un battito cardiaco che può arrivare a superare i 100 battiti più di un adulto, un apparato cardiovascolare più corto: la distanza dal cuore alle estremità è sotto il mezzo metro.

Ne consegue che hanno sempre...caldo!

Con le giuste precauzione, è bene informarsi sulle previsioni meteo di Morzine prima di uscire di casa e iniziare una lezione di sci. Capire le condizioni generali della giornata e vestire i bambini di conseguenza con capi tecnici (come visto per gli adulti) che garantiscano un buon isolamento dalla neve e dal vento permettendo una buona traspirazione.

Consiglio di affittare l’attrezzatura.

In primis perché si rischia di comperare prodotti che poco tempo dopo (a volte in pochi mesi) saranno troppo piccoli e li passerete al fratellino o all’amichetto più giovane. In secondo, l’acquisto diventa troppo oneroso se la vacanza sulla neve è di solo una settimana. Casco, sci e scarponi si affittano nei migliori negozi di Morzine, tutte le taglie sono pronte e disponibili per essere usate dai più piccini.

I noleggi offrono prodotti di ultima generazione, leggeri, comodi e sicuri. In alternativa, se le settimane sugli sci diventano diverse e avete in programma di sciare anche qualche weekend a Morzine, consiglio l’affitto annuale.

Questa soluzione consente di risparmiare, e non poco, rispetto a un noleggio giornaliero.

Il casco, obbligatorio nelle lezioni di sci a Morzine, calzato con la corretta taglia. La testa coperta con un sotto-casco leggero e termico. Gli scarponi devono essere della giusta misura, comodi e non stretti troppo con gli appositi ganci.
Si consiglia di infilare una sola calza termica, due potrebbero comprimono troppo la circolazione e avere l’effetto contrario: il temuto freddo ai piedi. Una calzamaglia e una maglietta termica sono sufficienti per rimanere comodi, asciutti e caldi. Un pile confortevole e una tuta da sci imbottita vanno bene.

Attenzione a non sottovalutare il problema del bagno con una tuta da sci intera invece che giacca e pantalone!

Nelle giornate più fredde, un ulteriore strato protettivo può essere aggiunto, un pile o un Windstopper.

Consiglio l’acquisto di calde e comode moffole provviste di cordino da indossare al polso. Il cordino permette di non perderle neanche in seggiovia.

Se c’è il sole optate per gli occhialini, la maschera nelle giornate di neve e vento. Anche se siamo in inverno e fa freddo, non vuol dire che il sole non sia forte e possa bruciare. Ricordo di applicare la crema protettiva per evitare inutili scottature.

Consiglio l’uso del dispositivo di protezione per la colonna vertebrale, chiamati paraschiena. Si tratta di leggeri scudi indossati sotto la giacca per assorbire gli urti in caso di collisioni.

Infine, la scelta dello sci. In commercio esiste una ampia scelta di sci per bambini, dai baby ai junior, pensati e
studiati per le varie capacità tecniche. Uno sci più corto rispetto all’altezza facilita l’apprendimento; è sbagliato acquistare uno sci troppo lungo per utilizzarlo su due stagioni. Il primo anno sarà troppo lungo, pesante e difficile da girare; l’inverno successivo troppo corto e pericoloso ai piedi.

Il consiglio è di prendere uno sci di altezza fra il torace e il naso del bambino.

 Eventuali variazioni di misura, in alto o in basso, devono tenere conto del peso, della capacità e la
propensione (o meno) dell’allievo alla pratica sportiva in generale. Qui di seguito una guida per la scelta dello
sci.

Età
anni

Altezza
cm

Peso
kg

Lunghezza
sci --> cm

3

93

13

70-80

4

101

15

80-90

5

108

17

90-100

6

113

20

95-105

7

118

22

100-110

8

126

25

110-120

9

134

28

115-125

10

139

31

120-130

11

144

35

130-140

12

148

40

135-145

13

155

45

140-150

14

163

50

150-160

  

I negozi specializzati di Morzine, sono a disposizione per ulteriori chiarimenti sulla scelta dello sci più adatto alle esigenze del bambino.

Per il dopo sci consiglio l’acquisto di scarpe comode e morbide. Le classiche scarpe da neve da bambino, ideali per muoversi durante la passeggiata nella neve. Sarà un ottimo investimento!

In alternativa si può optare per scarpe da trekking di una taglia più grande.

 

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