Morzine e i suoi dintorni

 

Morzine e Avoriaz

Pietro M. Dalmasso
+33(0)607933550
pietro.dalmasso@monaco.mc

 

Morzine e Avoriaz rappresentano un ricco patrimonio dell’Alta Savoia.

Da una parte Morzine mostra la sua storia fra i vicoli del villaggio: chalet con balconi finemente decorati, tetti in ardesia e le sue cappelle; e poi le case borghesi e i castelli in pietra nel ricco quartiere di Udrezants.

Dall’altra parte Avoriaz, presente nell’inventario del patrimonio del XX secolo per la sua architettura mimetica. Le sue linee sono avveniristiche, in cedro rosso, come l’Hotel des Dromonts che incarna lo stile voluto da Vuarnet (www.hoteldesdromonts.com).

Fin dalla prima metà del XII secolo, con l’arrivo dei Walser, tedeschi coloniali del Vallese, il legno è usato in abbondanza per costruire case. Tetti, pavimenti, camini, mobili, balconi e gli stessi utensili per la sua lavorazione sono fatti in legno.

La valle d’Aulps è cosparsa di boschi e il legno è reperibile in grande quantità. Alla fine del XVIII secolo le case sono edificate prevalentemente in morbido legno e la pietra utilizzata per consolidare le fondamenta.

In estate gli alpeggi sono caldi, ma in inverno il freddo è intenso a Morzine e il legno non è più sufficiente. La casa deve essere calda, sicura e solida per gli abitanti e per il bestiame nelle stalle. Il legno fa spazio a muri in pietra, più utili e resistenti. A quell’epoca la comunità montana si adattava all’ambiente naturale e alle risorse che il territorio metteva a disposizione e che inevitabilmente hanno influenzato l’architettura.

I tetti delle case a Morzine sono in ardesia, chiamata anche lavagna. Scoperta nel 1730, lo sfruttamento della
roccia metamorfica diviene un’attività commerciale per il paese.

Nel XIX secolo si contano fino a 70 cave con 250 persone per l’estrazione.

Con l’arrivo del turismo verso la metà degli anni 30, le cave d’ardesia gradualmente cessano la loro attività. Tuttavia, Morzine conta uno degli ultimi siti di sfruttamento in Francia.

L’atelier è aperto al pubblico e si può assistere alla lavorazione (www.ardoise-morzine.com/historique).

Morzine è speciale, unica. Morzine è il villaggio di una volta, ha mantenuto il suo carattere tipico di montagna aprendo le braccia ad un turismo sostenibile e ragionato. In prossimità del villaggio, Morzine ti da un caloroso benvenuto, sempre e incondizionato, di generazione in generazione.

Morzine ha anche custodito un suo stile di vita, gustoso in tutti i sensi. Un’eredità vivente, quella di una civiltà agro-pastorale caratterizzata da tradizioni montane e ricette tipicamente Savoiarde. Consiglio una visita alla Fruitière de Morzine per seguire il processo di produzione del formaggio, quello buono, di una volta (www.alpage-morzine.com).

La fonduta savoiarda al pomodoro? L’originale è servita al ristorante La Chaudanne, non a caso conosciuto come una delle migliori tavole a Morzine (www.lachaudanne-morzine.com/en).

Il Lago di Montriond si trova nell’omonimo paesino, Montriond, fra Morzine e Avoriaz. Si tratta di un lago di montagna ai piedi di altissime scogliere ed è il terzo per estensione dopo il Lemano e il lago di Annecy. In inverno si praticano le immersioni subacquee perforando il fitto manto ghiacciato che copre il lago.

Camminando a piedi lungo il sentiero che lo costeggia, si possono notare i fori che i sommozzatori utilizzano per accedere nelle profondità. Per chi fosse interessato, qui si pratica lo sci di fondo in un paesaggio davvero suggestivo, lontano dalla confusione, lo consiglio!

In estate il ghiaccio si scioglie ed è possibile nuotare le acque cristalline del lago, così come pescare trote,
fare uscite in canoa e pedalò, ma anche con pony e mini-car elettriche.

 

 

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